DESCRIZIONE

Villa della Regina è uno dei monumenti torinesi tra i più interessanti. La connessione con la città è ancora leggibile nell’impianto urbanistico e regala scorci paesaggistici di rara bellezza. La facciata rivolta verso la Corte d’onore è il segno principale del progetto. Si inserisce in modo organico e funzionale all’uso “pubblico” creando un “punto di partenza” intuitivo e riconoscibile. Un sistema di immagini lenticolari la rende dinamica e mutevole. Un’opportuna scelta grafica può svolgere funzione di complemento alla Villa.

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“L’obiettivo… è quello di riscoprire e valorizzare questo patrimonio a partire dall’architettura…. Il progetto prevede, inoltre, attraverso l’architettura, di lanciare un ecoturismo sostenibile… migliorando la qualità della vita, grazie alla promozione transfrontaliera di un’architettura di qualità” Ci piace la filosofia che considera il territorio bene prezioso (e non infinito) e troviamo stimolante l’approccio che crede nell’architettura quale strumento per valorizzare un territorio, anche quando ci si trova in presenza di importanti radici storiche. Su questo tema il dibattito è aperto e le tensioni tra conservazione del patrimonio e apertura al nuovo sono a volte talmente opposte da sembrare incompatibili.

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Si può inseguendo un mito trovare traccia di un antico popolo? Sembrerebbe di sì qualora le ipotesi immaginate si dimostrassero non prive di qualche fondamento. Esiste un paese sardo che solo di recente sembra uscito da un isolamento millenario. Un paese di frontiera nel senso che non si trova abbastanza all'interno dell'isola da appartenere alle famose Barbagie ma sulle prime emergenze del Barigadu salendo da Allai tanto che nei giorni di maestrale sembra giungervi il profumo lungo del mare.